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L’area di Villa Clelia

Nell’area di Villa Clelia, situata alla periferia nordoccidentale di Imola, scoperte occasionali del secolo scorso e scavi archeologici eseguiti dalla Soprintendenza Archeologica negli ultimi venticinque anni, hanno portato alla luce uno straordinario complesso di testimonianze monumentali, che costituiscono un punto di riferimento fondamentale per la comprensione delle vicende storiche del territorio imolese, relativamente al periodo cruciale compreso tra l’epoca tardoromana e l’alto medioevo.

 

In ordine cronologico, le principali evidenze archeologiche sono costituite da:

  • numerose tombe di età tardo-romana, databili perlopiù tra IV e V secolo d.C., facenti parte della vasta necropoli suburbana che si estendeva sui due lati della via Emilia a nord-ovest della città di Forum Corneli;
  • strutture murarie relative a una grande basilica paleocristiana costruita probabilmente nel V secolo d.C.: si tratta probabilmente dell’edificio di culto dedicato a San Cassiano ricordato dalle fonti storiche, costruito sul luogo della sepoltura del martire imolese;
  • portico pavimentato in mattoni costruito a fianco della basilica;
  • numerose sepolture di età altomedievale, da una delle quali proviene un ricco corredo funebre di gioielli, pertinente a una donna germanica di alto rango (in passato fu rinvenuta anche una pregiata fibula longobarda ad S in oro e pietre dure);
  • resti di un fossato e varie strutture murarie relative al centro abitato altomedievale di San Cassiano, sorto intorno alla residenza del vescovo della diocesi imolese, in seguito fortificato (dall’XI secolo viene denominato Castrum Sancti Cassiani) ed entrato a più riprese in conflitto con la vicina e rivale comunità imolese, fino alle distruzioni da parte di quest’ultima, che ne determinarono l’abbandono a partire dal tardo XII secolo.