Si usa dire che la passione per i motori scorre forte nel sangue dei romagnoli, e gli Imolesi ne sono un grande esempio: già nell’immediato dopoguerra infatti gli appassionati locali improvvisavano le prime corse lungo i viali cittadini, con tanto entusiasmo e pochi soldi. Il salto di qualità avvenne nel 1950 quando un agguerrito gruppo di sportivi realizzò finalmente il sogno di un circuito stabile, utilizzando l’area racchiusa fra la sponda destra del fiume Santerno, il Parco delle Acque Minerali e le prime colline, sfruttando la presenza di alcune carrozzabili di campagna. Il progetto iniziale prevedeva un circuito di circa 4 km, che fu portato successivamente a 5 km grazie a un raccordo che dalla curva Tosa portava alla Piratella. Il tracciato asfaltato, largo 9 metri, inanellava sedici curve con raggio variabile dai 36 ai 6 metri per un totale di 5017 metri.
Il 19 ottobre 1952 – praticamente ad asfalto ancora fresco – la pista venne battezzata dai piloti Farina, Villoresi e Ascari alla guida di due vetture Sport 340, per il collaudo del Prototipo Coni.
La gara di inaugurazione fu il 25 aprile 1953 con la disputa del Gran Premio Coni valido per il campionato italiano 125 e 500 e la nazionale delle 250. L’anno successivo la Coppa d’oro consacrò definitivamente la vocazione motociclistica di grande livello del circuito imolese, mentre la Conchiglia d’oro Shell per vetture sport segnò l’atteso ingresso dell’automobilismo a Imola. Grandi consensi sulla pista arrivarono nel frattempo da tutti i piloti… e già qualcuno iniziava a sperare di di vedere correre la Ferrari.
Ed ecco che il 21 aprile 1963 la Formula 1 arrivò a Imola, ma solo per un assaggio: la gara infatti non era titolata e mancava proprio la Ferrari; c’era però Jim Clark che vinse alla guida della Lotus.
Nel frattempo proseguirono i lavori e l’autodromo si arricchì nel 1965 della prima tribuna coperta sul rettilineo d’arrivo.
Se l’autodromo era stato battezzato nel 1950, fu però solo nel 1970 che acquisì un padrino di tutto rispetto, che gli diede il nome e contribuì al suo successo: nel corso di una cerimonia solenne in Consiglio Comunale il Sindaco affidò all’immagine e al carisma di Enzo Ferrari le sorti dell’autodromo, intitolandolo al figlio Dino.
La fine degli anni ’70 fu un periodo importante per la conclusione dei lavori di pista, delle strade di arroccamento per rendere il circuito permanente e per la costruzione del nuovo edificio box, all’epoca il più moderno d’Europa.
Il 14 settembre 1980 è da ricordare come una data storica: si corse a Imola una delle gare di F1 valide per il mondiale, il 51° Gran Premio di Italia, per l’occasione sottratto al circuito “rivale ” di Monza.
La prevedibile rivalità che questa situazione creò fra i due impianti, si risolse prontamente nell’anno seguente con il sodalizio tra Imola e la Repubblica di San Marino, che diede inizio a un lungo corso di GP di F1 corsi nel circuito imolese. In seguito alla scomparsa di Enzo Ferrari il 14 agosto 1988, come segno tangibile dell’affetto e della riconoscenza che legavano Imola al Drake, il circuito mutò il suo nome e da allora è intitolato a Enzo e Dino Ferrari.
Purtroppo questo non sarà l’unico lutto legato alla pista. Il pensiero va indubbiamente agli incidenti mortali di Roland Ratzemberger e Ayrton Senna, durante il GP del 1994. A seguito di queste disgrazie la pista subì importanti modifiche per renderla meno veloce con l’introduzione di due varianti al posto delle spettacolari ma temibili curve Tamburello e Villeneuve, teatro degli incidenti di quel funesto gran premio, rimasto nella memoria di tutti gli appassionati e addetti ai lavori.
Gli anni seguenti videro il ritorno delle grandi competizioni motoristiche, prima con il Motomondiale per qualche stagione e poi con il Mondiale Superbike per un lungo corso che prosegue fino ad oggi.
Dopo il lavori che hanno interessato l’impianto nel 2007, si è deciso di puntare su una vasta e varia gamma di eventi sia di auto che di moto. È così che negli anni più recenti l’Autodromo ha ospitato diverse competizioni nazionali e internazionali tra le quali il Campionato del Mondo Turismo, i Campionati Italiani ACi-CSAI, la 200 Miglia Revival, la Le Mans series, il CIV, l’International GT Open, il Ferrari Challenge, il Mondiale di Motocross… fino al grande ritorno nel 2020, dopo 14 anni, della Formula 1, con il Gran Premio dell’Emilia Romagna.
Parallelamente, fin dagli anni Sessanta, la struttura è anche stata sede di importanti eventi extramotoristici, sportivi e musicali.
Si sono infatti tenute la partenza e l’arrivo dei Campionati del Mondo di Ciclismo su Strada nel 1968, con la vittoria tra gli uomini di Vittorio Adorni, e nel 2020, così come la partenza e l’arrivo dei Campionati Italiani di Ciclismo su strada nel 2009 e l’arrivo di due tappe del Giro d’Italia nel 2015 e nel 2018.
In ambito musicale, il circuito di Imola è stato teatro di un festival che ha fatto la storia della musica, l’Heineken Jammin’ Festival. Per ben 9 anni sul palco allestito nel paddock si sono esibiti artisti di calibro internazionale che hanno portato sulle rive del Santerno centinaia di migliaia di fan a ogni edizione. La vocazione rock è proseguita nel 2011 con il Sonisphere Festival e si è consacrata con i grandi concerti degli AC/DC nel 2015 e dei Guns N’ Roses nel 2017.