Sagre e Feste
Chiariamo subito un punto: con Imola inizia la Romagna, terra di robusti appetiti che badano al concreto (ed al genuino). Figuratevi che al ben mangiare e al buon bere a Imola dedichiamo due settimane intere di eventi, mostre e tavole imbandite: si chiama Baccanale, un titolo che è una certezza.
Per cui sedetevi idealmente a tavola e incominciamo: direttamente dalla cucina dove l’arzdora “tira” ancora la pasta a mano, arrivano sulla tavola i garganelli (maccheroncini arrotolati su di un telaio detto “pettine”), gli strozzapreti (tocchetti di pasta corposa ed anticlericale), i tortelloni (ripieni di formaggio ed erbette) ed i passatelli in brodo, dove il parmigiano si sposa con l’uovo.
Un attimo di tregua, e poi si continua con fumanti carni arrosto e alla griglia, appena ingentilite da golosi contorni di funghi, polenta fritta e verdure ai ferri.
Ancora un po’ di appetito? Servitevi generose porzioni di formaggio tenero di mucca (casatella e squacquerone), addolcitevi con i ravioli ripieni di marmellata e con una bella fetta di ciambella da inzuppare nel vino dolce.
Ancora uno sforzo e potete chiudere in bellezza con un trionfo di frutta di stagione: pesche, albicocche, pere, mele, uva, fragole e castagne così grosse e lucide da meritarsi il nome di marroni. E non temete: se nel pomeriggio sentite un languorino, fatevi un fast food romagnolo: piadina con prosciutto, salame o ciccioli!
Agli astemi, invece, sconsigliamo un viaggio da queste parti, perché Imola è terra dove il vino è un compagno fedele dei momenti conviviali, da trattarsi con rispetto e competenza: su tutti regna il Sangiovese, e poi l’Albana, il biondo Trebbiano e il DOC Colli di Imola, l’eccellenza del vino imolese: Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Pignoletto e Novello.
L’amore della tavola si accompagna alle tradizioni, al folklore, alla cultura della civiltà contadina, quando i canti che scandivano il lavoro dei campi poi diventavano le cante dei giorni di festa, e i balli tradizionali intrecciavano l’allegria con l’amore.
Se vi interessa conoscere meglio le tradizioni di questa terra, non perdetevi le sagre e le feste folkloristiche che ancora in parte restituiscono il clima di una volta, e insieme al palato darete soddisfazione anche al cuore.