Allontanandosi da Imola con la SP Montanara, in località Linaro, visibile dalla strada, splendido e suggestivo, è il rudere della villa Nardozzi a ricordarci gli eventi della guerra: occupato dai tedeschi e trasformato in deposito di esplosivi, l’edificio venne bombardato e distrutto dall’artiglieria alleata.
All’imbocco della stretta valle del Santerno sorge Borgo Tossignano.
Dopo lo sfondamento della Linea Gotica (Museo della Guerra) presso il Passo del Giogo, vicino a Firenzuola, il fronte avanzò seguendo il corso del fiume Santerno e si arrestò tra Fontanelice e Borgo Tossignano per tutto l’inverno del ‘44-’45. La frazione medievale Tossignano, che sovrasta l’attuale nuovo abitato, fu occupata dai tedeschi per tutta la durata della guerra e fu distrutta completamente dai bombardamenti alleati; conserva ancora i ruderi della Rocca medievale, che per la sua posizione dominante fu utilizzata come punto privilegiato di osservazione.
Dalla Rocca la vista spazia sul grande affioramento della vena del gesso, il più grande affioramento di selenite in Europa, e ora parco regionale, la cui conoscenza può essere approfondita presso il centro visitatori.
Dopo 14 km il profilo massiccio del rinascimentale Palazzo Alidosi segnala l’ingresso a Castel del Rio.
Il Museo della Guerra è indispensabile per ricostruire le vicende delle due guerre mondiali in questa area e per avere consigli sugli itinerari tematici più interessanti nella zona. Gli appassionati non vorranno mancare neanche l’appuntamento di Militaria, mostra mercato di mezzi militari che il museo promuove la terza domenica di maggio. Di fronte al palazzo Alidosi, scende verso il fiume la strada che porta al quattrocentesco Ponte Alidosi, monumento nazionale, che poggia su di un’unica arcata alta 18 metri e lunga 42.
Molti sono i luoghi attorno a Castel del Rio che recano testimonianza delle aspre battaglie della 2a guerra mondiale: fra tutti segnaliamo Monte Battaglia per via del suo alto valore simbolico.
Posto sul crinale fra Romagna e Toscana questo monte, da cui si spazia sulla pianura verso Imola, ha sempre rivestito nella storia un’importante funzione strategica, come testimoniano i resti della torre medievale. Su questa altura, tra il 26 settembre e l’11 ottobre 1944 venne combattuta una delle battaglie più cruente della campagna d’Italia fra le truppe anglo-americane aiutate dai partigiani della 36a Brigata Garibaldi e alcune divisioni di soldati tedeschi. I combattimenti furiosi condotti in mezzo al fango, alla nebbia e ad una pioggia incessante provocarono alcune migliaia fra morti, feriti e dispersi. Fu tale la furia degli scontri e così grande il numero delle perdite che la battaglia fu denominata dagli alleati “little Cassino”. Ora il luogo è testimonianza di riconciliazione e di pace: un monumento suggestivo e lapidi in italiano, inglese e tedesco ricordano i caduti di tutte le parti e recano testimonianza della tragica assurdità della guerra.
A poca distanza in linea d’aria, nella zona appenninica fra Brisighella e Casola Valsenio, suggeriamo la visita a Ca’ Malanca, teatro di una durissima battaglia fra partigiani e truppe tedesche nell’ottobre del 1944. Ca’ Malanca è ora sede di un museo con annessa biblioteca, centro didattico e residenziale; situata a 720 metri di altezza sul livello del mare, offre un ampio panorama sull’Appennino romagnolo e occasioni per piacevoli escursioni. Per ripercorrere i luoghi che furono teatro degli avvenimenti storici e al contempo immergersi in un ambiente naturale praticamente incontaminato, si consiglia agli escursionisti il Sentiero dei Partigiani, un percorso ad anello della durata di quattro ore con partenza da Ca’ Malanca.
Continuando a risalire la Valle del Santerno, si giunge in prossimità del crinale toscano e quindi ai luoghi che furono protagonisti dello sfondamento alleato della linea gotica.
Oltrepassato a Moraduccio il confine tra Romagna e Toscana, dopo circa 2 km, in località Ceretola di Coniale, sulla sinistra, è chiaramente indicato il Santerno Valley War Cemetery del Commonweath dove sono sepolti 287 soldati morti nell’inverno 1944-45 nelle battaglie lungo la Valle del Santerno.
Proseguendo si giunge a Firenzuola, porta verso la Toscana per il turista che giunga da Imola.
In questi luoghi molte sono le testimonianze della guerra e delle battaglie legate alla permanenza della Linea Gotica: casematte e alcune postazioni di artiglieria pesante sono ancora visibili in località Montecarelli, (statale 65), all’altezza dei silos-serbatoio dell’acqua minerale Panna.
Il monumento più significativo si trova a 13 Km, verso il Passo della Futa: si tratta del più grande Cimitero Militare Tedesco in Italia, dove sono seppelliti 32.000 soldati tedeschi che combatterono sulla Linea Gotica. Inaugurato nel 1969 è frutto del progetto dell’architetto Dieter Oesterleen il quale intese rielaborare architettonicamente il motto: “le tombe di guerra incitano alla pace, chiunque voglia collaborare alla diffusione delle idee per la pace è il benvenuto” attraverso la realizzazione di una particolare struttura a spirale.
Infine al Passo del Giogo sorge il Monte Altuzzo Memorial a ricordo degli uomini della 5a Armata americana, 85a divisione fanteria, che caddero nelle battaglie che si conclusero il 18 settembre 1944 con lo sfondamento della linea difensiva che correva dall’Adriatico al Tirreno. La caduta di Monte Altuzzo, protetto da mortai e da mitragliatrici incastrate nella roccia in un sistema difensivo che sembrava imprendibile, fu il segnale della ritirata tedesca sul Santerno.