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L’evento
Franco Benni: “Una manifestazione che è lo specchio della nostra anima ed esalta la passione artistica”
Francesco De Gregori arrivò in cen- tro che mancavano pochi minuti alle 22: si imbatté in un muro di gente e si trovò accerchiato da musica che proveniva da ogni angolo del centro storico. “Ma dove l’avete inventata una manifestazione così?”, chiese sorpreso. Il povero Pino Daniele, nel 2009, tenne il suo concerto nella Piazza Matteotti che, ristrutturata, riapriva: di fatto, gli consegnammo le chiavi musicali della città e ne ri- mase profondamente colpito. E come non ricordare un personaggio così profondamente apprezzato in Emi- lia-Romagna, Pierangelo Bertoli, che nel 2002 proprio qui tenne il suo ulti- mo concerto. L’anima artistica della nostra città, da vent’anni, si riflet- te in “Imola in musica” (1-7 giugno 2015). L’intuizione da cui partimmo, nel 1996, si rivelò subito giusta e non l’abbiamo mai abbandonata. Non calare un Festival dall’alto, ma va- lorizzare le realtà musicali imolesi, che già allora erano di prim’ordine: Accademia Pianistica “Incontri col Maestro”, Scuola di musica “Vassu- ra Baroncini”, Banda Città di Imola, Gruppo canterini e danzerini roma- gnoli “Turibio Baruzzi”, Combo Jazz Club, Corale Pelosi, Circolo Montana- ri, Centro Giovanile “Ca’ Vaina”... An- che oggi funziona così. Quello che è
cambiato, nel tempo, è stata la rispo- sta del pubblico e il carattere nazio- nale che ha assunto la manifestazio- ne, capace di integrare artisti famosi e la promozione della musica locale, in un gioco reciproco dove una parte fondamentale l’hanno avuto la bel- lezza della nostra città, la sua capaci- tà di portare gli imolesi fuori di casa e di attrarre turisti e appassionati da ogni parte d’Italia, per l’accoglienza e la qualità che sa offrire.
Imola è “città della musica” perché ciò che la storia ci ha tramandato qui ha incontrato condizioni favorevoli. Per esempio la Banda cittadina ha da poco festeggiato i 190 anni: significa che alla passione dei suoi componen- ti s’è abbinata la giusta attenzione da parte di chi l’ha saputa far crescere, a partire dall’amministrazione loca- le, dedicando risorse e creando ter- reno fertile. L’amore per la musica a Imola è innato e, nonostante la crisi che picchia duro, sono convinto che mai potrà essere intaccato o peggio sradicato. Fa parte della nostra iden- tità, è nel nostro essere. Tutti i tipi di
musica, nessuna esclusa, compresa anche la lirica che fa parte della no- stra tradizione popolare. E “Imola in musica” è proprio questo: esaltare e promuovere la musica, senza ecce- zioni. Ricordo, negli anni del primo dopoguerra, il primo violino del Te- atro Comunale di Bologna, l’imolese Bacchilega, che dopo aver incantato la platea bolognese tornava a casa per mettersi a suonare musica tra- dizionale romagnola con gli amici di sempre: ecco, questo è il senso dell’a- more per la musica. Imola ha sapu- to mettere a disposizione di questa passione inestinguibile la sua capa- cità associativa, di strategia, di far interagire pubblico e privato. “Imola in musica” è una delle manifestazio- ni che ci caratterizza, ci coinvolge, è un momento di espressione, con- divisione e interazione. Uno spec- chio importante della nostra anima, appunto.
Testimonianza di Franco Benni coordinatore e co-direttore
di “Imola in Musica”
Imola in Musica
Un premio speciale ai nostri artisti
Imola in musica, dal 2006 assegna un premio speciale “Imola in Musica” ad artisti emiliano-romagnoli distintisi per coniugare le tradizioni locali a forme contemporanee di musica. La rassegna offre inoltre a gruppi e musicisti la pos- sibilità di suonare come ‘buskers’ nelle strade del centro storico.
www.imolainmusica.it
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