Page 9 - Iat - Comune di Imola
P. 9

di “Fiero”
www.anpiimola.it www.italia-resistenza.it/rete/insmli/cidra-imola
LE DEL 1945
re la photogallery
ile del 1945, a Imola, fu contraddistinto da eventi, o la storia della città. Questa galleria fotografica
emoria, un contributo a non dimenticare.
mattina, verso le 5. Volevano una guida verso l’area dell’ospedale nuovo. Mi offrii volon- tario... Tutto andò per il verso giusto anche stavolta e potemmo festeggiare, nei giorni successivi.
La mia storia? Entrai nel movimento partigiano a 16 anni: fino al bombardamento di Imola poca roba, volantinaggio e dei gran botti con i bulloni nei quali mettevamo, mescolati, pasti- glie di potassio e zolfo. Li tiravamo ovunque e la milizia ci inseguiva sparando. Il 13 maggio 1944 Imola fu bombardata e me ne andai dal- la città. Dormivo dove si poteva, nel Sanatorio di Montecatone soprattutto. Il Comando della Resistenza mi usava come staffetta.
Ero piccolino, magro, nessuno mi notava.
Il 14 ottobre, il giorno del grande rastrella- mento, ero in piazza: in pantaloncini sem- bravo un bambino, nessuno fece caso a me. Ricordo l’appoggio della popolazione di Imola, della stragrande maggioranza della gente che correva pericoli enormi per aiutare noi parti- giani. Impossibile dimenticare quei giorni. Oggi? Vado nelle scuole e vedo giovani ma- turi. Un tempo mi chiedevano delle armi, se avessi ucciso qualcuno. Adesso mi domanda- no della Resistenza, delle persone, dei valori, dei sentimenti. É un buon segno per il futuro.
I SENTIERI DELLA LIBERTÀ
“I sentieri della memoria sono l’espressione della nostra volontà di custodire un patrimonio prezioso e un monito del valore e del costo della libertà, un omaggio a chi qui combattè e sacrificò la vita, un messaggio per i giovani affinché possano ricordare e tramandare quegli ideali”. L’on. Bruno Solaroli, oggi presidente dell’Anpi di Imola, ci accompagna in un percorso storico-naturalistico che imolesi e turisti possono ripercorrere per vivere quei luoghi in cui, tra l’estate del 1944 e la primavera del 1945, combatterono tre milioni di soldati Alleati e tedeschi, dove operarono tantissimi partigiani imolesi, con la 36° Brigata Garibaldi protagonista
(174 caduti, 124 feriti), concorrendo così a fare di Imola Città Medaglia d’Oro della Resistenza.
Itinerario 1 - La trafila per andare in Brigata. Dalla Diga della Pila al Passo della Sambuca, oltre quota mille, toccando Monte Battaglia (preso e perduto 8 volte, quasi 4.000 tra morti e feriti sui due fronti, ricordati con monumenti e lapidi attorno alla vecchia torre medievale), La Faggiola (con il pilastro in ricordo dei caduti), l’antica Dogana tra le Legazioni Pontificie e gli Stati del Granduca di Toscana, dove il 14 aprile 1944 nacque la Quarta Brigata Gari- baldi, poi rinominata in 36°. Il raccordo per Casetta di Tiara porta alla lapide che ricorda Giovanni Nardi (“Caio”) e i suoi compagni, trucidati dai fascisti indirizzati da una spia.
Itinerario 2 - Il giro dell’Altello. Dal Passo della Sambuca arriva a Cà di Vestro (e ritorno), centro amministrativo e di gestione dell’attività militare, dove fu posto il Comando della 36° Brigata: lungo il tragitto, ecco gli edifici sedi della Compagnia: Cà dell’Al- tello, Pian di Rovigo, Val Cavalieri, Pallareto, Cà di Cicci, Pian dell’Aiara.
Itinerario 3 - Alle Spiagge del Rovigo. Dal Prato dell’Albero
a Capanna Marcone, Mulino dei Diacci, Ponte delle Spiagge.
Il ricordo va alla battaglia d’agosto 1944, quando i tedeschi attac- carono in grande stile con i cannoni da 88 e i mortai ma, dopo uno scontro durissimo a Castagno, il 14, furono messi in rotta. Da Le Spiagge (allora villa padronale, oggi ristorante) partirono le occupazioni di Casaglia, Firenzuola, Palazzuolo sul Senio.
Si entrò in paese, si disarmarono le guarnigioni, si aprirono
i magazzini, si diede alla popolazione la notizia che la guerriglia era cominciata. E poi gli assalti alle colonne tedesche sulle carrozzabili del Santerno e del Lamone.
Itinerario 4 - A Cà di Guzzo. Partendo dalla Curva del Montale, dove i ruderi riportano al sanguinoso scontro del 27 settembre 1944 (52 eroici partigiani sostennero l’assalto di oltre 200 tede- schi del II/956 della Wehrmacht) e un cippo ricorda i combattenti partigiani caduti. Da qui si può agevolmente raggiungere il cippo Palmieri, studente di medicina bolognese che si prodigò a curare centinaia di partigiani feriti (e anche tedeschi quando venne cat- turato) prima di essere fucilato. Quindi, nel crinale di fronte, l’edi- ficio delle Nuvolare (le SS attaccarono le “Camicie Rosse”, e Cà dei Gatti, dove una lapide ricorda i caduti della Brigata bolognese).
Itinerario 5 - Cà di Malanca-Sentiero dei Partigiani. Da S. Ma- ria in Purocielo a Cà di Malanca e Monte Colombo. I 42 partigiani morti nella battaglia di Purocielo sono ricordati a Cà di Malanca con un cippo commemorativo che riporta tutti i nomi, le città e le nazioni di origine dei deceduti. Cà di Malanca, museo a ricordo della Resistenza, poco sotto al crinale che si estende tra Sintria
e Lamone, è disponibile per soggiorni di scolaresche e gruppi organizzati.
L’anniversario
9
I
e
r d m


































































































   7   8   9   10   11