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AC/DC
Imperdibile appuntamento con la mitica band australiana il 9 luglio sul palco della Rivazza. Due nuovi componenti, il dialogo col pubblico, i 13 rintocchi di “Hells Bells”
di Fabrizio Bugani*
Il 9 luglio di quest’anno, dopo 5 anni dall’ultima esibizione a Udine nel maggio 2010, torna a suonare in Italia la mitica band australiana dei fratelli Young. Sarà l’occasione per ascoltare dal vivo la band nella nuo- va line up, che vede l’avvicendamen- to di due storici componenti della band.
Ad affiancare Angus Young infatti ci sarà il nipote Stevie (figlio del meno giovane dei fratelli Young, Alex), chiamato al non facile compito di so- stituire lo zio Malcolm, mentre il mo- tore ritmico della band, il batterista Phil Rudd, sarà sostituito da Chris Slade, che ha già fatto parte degli AC/ DC dal 1990 al 1994.
Assieme a loro i musicisti storici del- la band, a partire dal chitarrista so- lista, nonchè cofondatore della band nel lontano 1974, Angus Young, l’i- strionico musicista che vale da solo il prezzo del biglietto: e certamente se è di peso il suo apporto musicale al gruppo (inconfondibili i suoi riff e gli assoli al fulmicotone), il pubblico ama e aspetta anche i suoi show che terminano immancabilmente con le natiche mostrate agli spettatori. Insieme a Young sarà sul palco imo- lese Brian Johnson, la cui voce, che ha segnato il leggendario Back in
black, è ancora, dopo 35 anni, il per- fetto complemento alle scorribande chitarristiche di Angus Young; a com- pletare la sezione ritmica degli AC/ DC il basso di Cliff Williams, preci- so e possente, che dal 1977 supporta vigorosamente il sound del gruppo australiano.
Sul palco della Rivazza si ascolterà l’ultima fatica degli australiani, l’al- bum Rock or Bust, che uscito a di- cembre 2014 ha già conquistato nel mercato italiano un disco di platino (oltre 50.000 copie vendute) e il se- condo posto in classifica vendite dal momento dell’uscita sul mercato. Brani come Rock or Bust, Rock the blues away, Rock the house, Miss Adventure, Got some rock & roll thunder e Baptism by fire potreb- bero diventare dei nuovi classici del- la produzione degli AC/DC, alla pari di pezzi iconici del loro repertorio come Back in black, Highway to hell, Let there be rock.
E sarà l’occasione magari per riascol- tare i 13 rintocchi con i quali si apre Hells Bells, suonati dall’enorme cam- pana fatta forgiare per il tour mon- diale di Back in black, o interagire con Johnson nel botta e risposta che il frontman degli AC/DC tradizional- mente sollecita col pubblico nei live di Thunderstruck, epico brano che si apre con uno dei più memorabili
AC/DC a Imola, unica data italiana del Tour 2015
di uno dei gruppi rock di maggior successo
riff di Angus Young. E arrivato a que- sto punto mi faccio una domanda: è effettivamente possibile raccontare, o meglio scrivere, degli AC/DC e di un loro concerto?
È utile, e soprattutto, ha un senso? Forse no, un concerto degli AC/DC è un’esperienza che non si può rac- contare, ma che deve essere vissuta in prima persona.
La musica schietta e diretta della band australiana è creata apposta per esaltare le grandi platee: i loro concerti sono eventi, dove si canta, si balla, si suda, dove forse si fa solo rock and roll, ma fatto bene, ecco- me...
*direttore Scuola di Musica “Vassura-Baroncini’
L’evento
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